coronavirus italia

La situazione coronavirus in italia sta sfuggendo nuovamente di mano ecco i nuovi focolai attivi nel nostro paese:

Il bollettino del ministero della Salute del 26 ottobre ha registrato 17.012 nuovi casi, a fronte di 124.686 tamponi effettuati, con 141 decessi. In tutto il Paese, da nord a sud, i casi di cluster sono diversi: ecco dove si trovano i più preoccupanti.

Dal monitoraggio emerge che sono 7.625 i focolai attivi, di cui 1.286 nuovi. Per la prima volta in undici settimane è in diminuzione il numero di nuovi focolai. “Questa diminuzione è probabilmente dovuta al forte aumento di casi per cui i servizi territoriali non hanno potuto individuare un link epidemiologico”, si legge. Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province: 106 su 107. La maggior parte di essi continua a verificarsi in ambito domiciliare (81,7%)

In Lombardia sale a 20 il numero dei dipendenti dell’ospedale di Vizzolo Predabissi, a sud di Milano, che sono risultati positivi al coronavirus, tra medici, infermieri dei reparti di ostetricia, ginecologia, radiologia e oncologia e amministrativi. Tutti i positivi, per lo più asintomatici, sono in quarantena. Non è all’ordine del giorno la chiusura dei reparti

In Italia oltre 7500 focolai attivi, situazione in rapido peggioramento

In Lombardia sale a 20 il numero dei dipendenti dell’ospedale di Vizzolo Predabissi, a sud di Milano, che sono risultati positivi al coronavirus, tra medici, infermieri dei reparti di ostetricia, ginecologia, radiologia e oncologia e amministrativi. Tutti i positivi, per lo più asintomatici, sono in quarantena. Non è all’ordine del giorno la chiusura dei reparti.

In Veneto 1.129 positivi in più rispetto al 25 ottobre, per un dato complessivo di 45.466 infetti dall’inizio dell’epidemia. Salgono anche le vittime, con 3 nuovi decessi, arrivate ora a quota 2.332

In Campania, nella provincia di Caserta, crescono i contagi: sono stati 576 i nuovi positivi su 1836 tamponi processati. In totale, gli attuali positivi in tutta la provincia sono saliti a 4312. Dopo Marcianise e Orta di Atella, dichiarate zone rosse, altri sindaci sono preoccupati per la curva dei positivi che continua a salire 

In Liguria è entrata in vigore a Genova l’ordinanza firmata dal sindaco Bucci che riguarda alcune aree del centro storico, di Certosa e di Sampierdarena, dove è disposta la “chiusura al pubblico” dalle 21 alle 6 salvo spostamenti verso esercizi commerciali e abitazioni. Oltre al cluster del capoluogo, anche Portofino inizia a temere un focolaio. Il sindaco Matteo Viacava, risultato positivo nei giorni scorsi, sta cercando come poter mappare tutto il borgo. Al momento, però, sono solo 3 i positivi emersi dai tamponi effettuati dall’Asl

Il 77% dei focolai in famiglia

Ci sono «importanti segnali di allerta» legati a un aumento della trasmissione locale del virus, diffusa su tutto il territorio nazionale, che provoca focolai anche di dimensioni rilevanti soprattutto segnalati in ambito domiciliare/familiare. La maggior parte dei focolai continua a verificarsi proprio in ambito domiciliare, pari al 77,6%. Rimane dunque fondamentale mantenere «un’elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento ormai chiaro e più rapido della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali: lavaggio delle mani, uso delle mascherine e distanziamento fisico», afferma il monitoraggio settimanale ministero della salute-Iss.

Rezza: “Aumento terapie intensive”

“Continuano ad aumentare i casi di Covid-19 nel nostro Paese l’Rt supera anche se di poco l’unità. Si registrano focolai e casi sporadici un po’ in tutte le regioni italiane il che sta a dimostrare una trasmissione diffusa del virus. Anche se non si registra un sovraccarico delle strutture ospedaliere, i ricoveri in ospedale e in terapia intensiva tendono gradualmente ad aumentare”, dice Giovanni Rezza, direttore generale Prevenzione Ministero della Salute, commentando il report “Si raccomanda quindi di continuare a tenere dei comportamenti prudenti quali il distanziamento fisico l’uso di mascherine il lavaggio delle mani e soprattutto evitare assembramenti di qualsiasi tipo”.

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